![]() Pitture e artisti |
Articolo critico del Prof. Gerardo Pecci
Colori caldi e forti, emozioni latenti, repentini guizzi di luce, pennellate
sicure e decise, capacità di cogliere l'attimo di un sentimento nascente in uno
sguardo, in un colore. Sono, questi, alcuni punti nodali della poetica pittorica
di Mariarosaria Botta. Il suo mondo è fatto di continue osservazioni e
riflessioni sulla natura, sulla vita, sulla femminilità, sulle cose più intime
che
caratterizzano l'esistenza di ogni essere umano e in quanto tale ella ci
propone soggetti che vogliono essere capiti, compresi. Il suo sguardo non si
posa sui soggetti, ma in essi, nell'essenza vitale di uno sguardo, di un gesto,
di una posa, di un momento irripetibile che racchiude un universo: quello
complesso e affascinante della vita. Le sue modelle, in posa dinamica, vogliono
sottolineare, per esempio, modi diversi di essere della femminilità, in tutte le
sue sfaccettature. Sono donne a volte “fredde”, algide, legate a una femminilità
“classica”, aulica, elegante; altre volte si tratta di donne prosperose, dalle
curve mozzafiato e dalle forme generose, sprizzano sensualità e vita, forse ci
danno il senso vero dell'esistenza. Ed è bello, e interessante, constatare che
questo universo è visto e raccontato con gli occhi di una donna, con una propria
visione del mondo che cerca di mettere a nudo verità in cui la donna stessa è
sicuramente protagonista assoluta.
Apparentemente, la sua pittura affonda le origini in quella stagione pittorica
tardo ottocentesca, e dei primi anni del Novecento, che tra Parigi e Milano, tra
Roma e Firenze aveva caratterizzato gli esiti della ricerca pittorica di
Giovanni Boldini, soprattutto per quanto riguarda il genere del ritratto
femminile. Mariarosaria Botta segue , in un certo senso, stilemi della pittura
di Boldini, ma il suo citazionismo non è sterile, mai fine a se stesso: è solo
una
cifra stilistica “tradizionale” trasfigurata con sensibilità moderna. Moderne
sono le modelle, moderne sono le donne che posano per Mariarosaria, moderno è il
modo di vedere il mondo da parte dell'artista. Le sue modelle, anche se sono
abbigliate con fogge classicheggianti, non mancano di mostrare il volto della
propria anima nel tempo presente della nostra contemporaneità. E' un po' un
gioco. L'artista crea un'occasione di riflessione, divertita e seria, tra il
mondo trascorso e il nostro e lo fa con fine ironia. La tavolozza della pittrice
è particolarmente accesa di rossi, cangianti, concreti, sensuali, vitali, e di
neri e grigi, un contrasto e una compresenza dell'anima vitalistica e sensuale
contrapposta a quella razionale; ragione e sentimento che si incontrano e si
scontrano in un continuo gioco di rimandi e allusioni all'eterno divenire della
vita, mai paga dei risultati raggiunti, mai sazia di ricerche di altre strade,
alternative alla monotonia delle solite banalità dei gesti della quotidianità. E
non a caso l'arte vuole proporsi proprio come un momento di libertà in cui
l'anima riesce ad essere finalmente se stessa, al di là dei vincoli delle
consuetudini e delle convenzioni sociali. Ecco, per esempio, che il primo piano
di una generosissima modella che mostra il proprio fondoschiena, con le calze
autoreggenti, e il lungo guanto rosso che le ingioiella il braccio sinistro,
vuole proporsi come un inno alla vita, alla sensualità, all'amore, e anche al
sesso, perché no? e tutto senza alcun senso di colpa perché l'arte ha la magica
proprietà di annullare il senso del “peccato” e ci mostra le cose per quello che
realmente sono, senza falsità e ipocrisie.
Nelle sue ultime opere la vena
erotica e sensuale si è particolarmente acuita con immagini e figure femminili
che richiamano i momenti magici dell'abbraccio, libero e fortemente allusivo a
momenti di pura vitalità, di pura gioia, di pura estasi dei sensi, e dei colori.
Ancora una volta il rosso, i bruni, i grigi si fondono armonicamente in un
ideale impasto cromatico che si lega alla fusione dei sensi e dei sentimenti che
albergano nella nostra intimità e ci fanno riflettere sul nostro mondo, sul
rapporto che esiste tra uomo e donna, al di là delle
convenzioni sociali usate e abusate, al di là di ogni sterile ipocrisia. La
stessa pittrice sottolinea la sua poetica in modo eloquente quando afferma che
il mondo della creazione artistica è esso stesso un momento carico di immagini
presenti nella propria memoria e che vengono partorite con grande emotività, con
grande vitalità, con grande senso dell'essere presente nel mondo, qui, ora, al
di là del bene e del male, al di là delle regole della nostra inquieta società.
Le sue figure si propongono, si manifestano e si chiarificano in un universo
segnico pieno e vitale, assumendo quasi una loro autonoma vita e ci costringono
a riflettere, a pensare; ci pungono, ci stimolano, ci invitano a riflettere su
noi stessi, sul senso della nostra esistenza nel divenire del tempo storico, nel
divenire delle nostre emozioni e delle nostre sensazioni. La sua pittura diventa
vita nel momento in cui i suoi colori divengono forme vere, concrete, del nostro
mondo: entrano a far parte di noi stessi, della nostra personalità, ci parlano
dei nostri segreti più intimi senza veli, senza inutili ambiguità e reticenze. E
tutto questo perché? Perché l'arte è il regno del possibile, nulla le risulta
estraneo e tutto, assolutamente tutto, può di diritto entrare a far parte del
suo mondo. La creatività è libertà e lo spirito artistico per sua natura è
libero. La lunga lezione delle avanguardie lo ha dimostrato.
Un pregio, sicuramente importante, della pittura di Mariarosaria Botta è la
felice coniugazione di un cromatismo equilibrato con la velocità esecutoria.
Sono tratti distintivi della sua tecnica. Tra i soggetti preferiti dall'artista
non a caso ci sono le ballerine, qui il richiamo è palesemente rivolto al mondo
di Degas, con la loro eterea danza nel vortice della vita, con la loro
leggerezza di libellule, con l'aria trasognata di un mondo in cui la musica
incontra il movimento e con esso la sensualità di un attimo, eternata in un
gesto armonioso e sereno. E' lo stesso gesto che presiede il suo universo
artistico e il suo essere donna, fino in fondo.