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Rosa Spinillo

Volizione visiva e armonia sentimentale nella pittura dell'artista Rosa Spinillo. Articolo del Prof. Gerardo Pecci, critico e storico dell'arte

Articolo critico del Prof. Gerardo Pecci Il Critico d'Arte Gerardo Pecci

L'animasognante - Opera dell'artista Rosa Spinillo

Rosa Spinillo è una donna dal carattere volitivo e imperioso, a volte “lunatica”, ma sa essere dolce e decisa. E’ sempre entusiasticamente legata a una concezione estremamente vitalistica dell’arte. In questo, forse, è il segreto della sua pittura, segnata da un’altrettanto forte e decisa carica  mnemonica che la conduce alle radici della stessa gestualità artistica delle origini, verso segni e disegni che possiamo ritrovare fin nelle antiche raffigurazioni preistoriche e, via via, nelle civiltà del Medio e del Vicino Oriente e nella mediterraneità minoica ed egea in generale, fino ad arrivare, poi, alla contemporaneità. Il mondo egeo l’ha affascinata in modo strabiliante; Rosa ricorda, con nostalgia, il viaggio compiuto in Grecia, alle fonti della cultura occidentale, alle fonti della sapienza, alle pendici dell’Olimpo e, quasi fosse ella stessa una Dea, ha saputo cogliere in questa armonia antica le esperienze del vissuto di tutti noi e lo ha fatto con personaggi pittorici ispirati agli Eroi classici di un’età che è senza tempo perché appartiene all’eternità del sentire, con forza, le emozioni e le sensazioni che albergano nei nostri cuori umani, fragili e forti, addolorati e gioiosi, sensibili e duri…
Zeus, il Dio che atterra e fulmina - Opera dell'artista Rosa Spinillo
Quello che ci propone Rosa è un viaggio nella cultura storica e visiva che appartiene a un mondo che è ben vivo dentro di noi, nella nostra  lingua, nei nostri gesti, nella nostra sensualità meridionale, passionale e appassionata, nei lontani ricordi di Veneri che nascono dalle tremule e spumeggianti onde marine e nei barbuti visi di anonimi personaggi che ricordano Ulisse e il suo desiderio di conoscenza dell’infinito, verso l’imponderabile destino che accompagna la nostra esistenza.
La stessa esperienza artistica è per lei un affascinante e misterioso viaggio verso una meta che forse potrà essere anche irraggiungibile: l’importante è il viaggio non il raggiungere un approdo perché i momenti del viaggio sono unici e irripetibili, come i momenti della vita che scorre mentre il tempo inesorabilmente passa… e non ce ne accorgiamo quasi.


La pittrice ci dice, poi, che non esiste alcuna “ricetta” per un artista della contemporaneità e infatti la propria arte è contrassegnata da una  sorta di “anarchia pittorica”, che contraddistingue gli spiriti liberi e gli spazi creativi privi di Identità distrutta - Opera dell'artista Rosa Spinilloetichette imbalsamatrici. E anche quando “ripropone” stilemi legati a momenti visivi del nostro recente passato, lo fa con l’occhio disincantato di chi cerca di proporre in modo “nuovo” la propria versione del mondo, il proprio “saper vedere” e il riconoscere le cose e gli oggetti della vita quotidiana con una diversa e nuova intuizione, in parte ironica, in parte “serissima”, ma sempre nascente dal desiderio di costruire una propria realtà che non è la “mimesi” classica, ma la consapevolezza che l’arte è creazione, è frutto di profonde e coinvolgenti sensazioni, di calde e durature emozioni, di forti e inossidabili legami con il mondo. Il suo motto, la sua parola d’ordine è : “L’arte è amore” e in quanto tale è gioia immensa e immensa sofferenza, è entusiasmo e colore, può essere delusione, ma anche vittoria, perché l’arte è frutto della vita e per lei diventa un’occasione importante per costruire la propria esistenza, la propria personale poetica, la propria personale visione del mondo e la propone, poi, a tutti noi.
Il ritorno alla Metafisica, a De Chirico e Savinio, è, per esempio, soltanto uno spunto superficiale, seppure visivamente concreto, una citazione culturale, che serve all’artista come trampolino di lancio per esprimere se stessa, con tutta la passionalità mediterranea e la propria femminilità  creatrice e le dà l’alito vitale perché dalle forme e dai colori, dalla materia pittorica, possa nascere l’imponderabile gesto che contraddistingue la nascita d’ogni vera forma artistica. Ed è il gesto veloce e pieno e il colore, pastoso e luminoso nella sua corposità, che possiamo rilevare nella pittura di Rosa, una pittura che ancora è alla ricerca di una sua più solida coerenza, Apettando l'alba del giorno dopo - Opera dell'artista Rosa Spinelloeppure è già più che sufficientemente delineata da una costante ricerca del dato stilistico ed espressivo che meglio possa permetterle di rendere pienamente tutta la vasta gamma di sentimenti che è implicitamente sottesa nella propria vitalità espressiva.
Insomma, l’arte di Rosa Spinillo è lavorio continuo su forme e colori, su segni e disegni che man mano trovano una propria fisionomia e identità, alla ricerca di un punto di approdo: lo troverà mai? La sua pittura è tensione, è andare verso il mondo, verso la vita, verso se stessa, andare incontro alla propria anima che, attraverso un ipotetico specchio, dialoga con l’eternità e lo fa con tutta la carica emotiva dello sguardo, dolce e coinvolgente, di una donna che alzandosi al mattino va coraggiosamente e serenamente incontro al proprio quotidiano destino.