![]() Pitture e artisti |
Articolo critico del Prof. Gerardo Pecci
L’arte è il regno del possibile … e dell’impossibile. Tutto può essere
espresso con l’arte perché essa è vitalità, è fonte inesauribile di
pensieri, emozioni, passioni, dolori, delusioni, amarezze, ma anche di
gioia, di sfrenata voglia di vivere, di ricerca di se stessi nel mondo del
proprio Io indagatore, sulle strade della vita e della storia umana e
personale. Nulla è alieno all’arte, tutto può essere arte, tutto si può
esprimere attraverso l’arte: essa è espressione ed emanazione di vita nella
propria totalità. Ed è proprio questa esplosione di vita che è presente
nelle opere dell’artista pugliese Tiziana Moretti, una pittrice “a tutto
tondo”, che ricerca nelle forme e nei colori delle proprie opere una via per
essere con gli altri e per
gli altri, per ricercare il senso dell’esistenza umana, al di là delle usate
“regole” della società, al di là della rigidità di canoni comportamentali
spenti e insensati, al di là del conformismo alienante e alienato in cui
spesso ci troviamo a sopravvivere.
Nella pittura di Tiziana Moretti vi è una poetica legata al tema della libertà
e delle catene istituzionali e morali che ci legano alla quotidianità
odierna, feriale. Mi spiego. Nell'opera "Clessidra", ad esempio, vi è il
senso del tempo che passa e con esso le nostre azioni, i nostri ricordi, le
nostre ansie che diventano un peso esistenziale notevole. Il rimando
iconologico alla "Libertà" newyorkese, poi, non è altro che un simbolo che
imbriglia ancor di più tale voglia di uscire, di scappare da queste catene,
da questo mondo che ci lega e ci costringe a giocare ruoli che in realtà
finiscono solo per farci del male. Ecco, allora, l'ansia di Ulisse che
viaggia nel tempo e nello spazio, l'eterno Ulisse che è vivo in ognuno di
noi, l'Ulisse che ricerca prima di tutto se stesso. E lo ricerca
nell'inconscio onirico, nello spazio del sogno che diventa anche quello
della libertà, dove tutto è possibile, dove la conoscenza, finalmente!, è
libera di esprimersi, di trovare nuove forme di vita, nuovi modi di vivere.
Il sogno diventa, così, un ulteriore viaggio dentro se stessi, non meno
affascinante e non meno problematico della vita quotidiana, ma
sicuramente
più libero. Anche i colori freddi e caldi, e le forme che la pittrice usa
sono il sintomo di una femminilità e di una personalità sicuramente
esuberante e libera da schematismi preconfezionati e vogliono essere
l’essenza di una di vita che si ribella, ed è presente nell’arte, e per
questo più vera e profonda, in un mondo colorato che nella sua evidenza
visiva vuole essere la massima espressione di una ribellione verso tutto ciò
che sono le catene che ci costringono a vivere ruoli sociali, istituzionali
e personali usurati dal tempo. Sono idee chiare che denotano e mettono ben
in evidenza le "visioni" e le "idee" del proprio inconscio e che diventano,
poi, arte cioè strumento di comunicazione rivolto a chiunque si accosti ai
colori, alle forme e alla poetica proposta e realizzata nelle opere
pittoriche.
Ma vi è di più. In Tiziana Moretti possiamo rintracciare il
lento, ma costante lavorio, di chi cerca con i colori e con le forme di
proporre un nuovo modo di accostarci alla realtà quotidiana: la sua è una
“pittura di ricerca” ché ci costringe a riflettere, ci rivela non solo le
verità intime dell’artista, ma quelle che abbiamo nascoste nell’intimo di
ognuno di noi. E l’arte diventa ricerca, costante, impegnata, a volte
affannata, non solo di forme e di colori, ma anche di significati densi di
pathos, così come possiamo vedere in quella splendida opera in cui il
magnifico volto muliebre si mostra con la bocca serrata da un’improbabile
cerniera che ne tacita ogni parola, e nega il diritto ad esprimersi, a dire
liberamente quello che pensa, a
gridare al mondo la propria libertà
prigioniera. Il volto è prigioniero di una gabbia dorata, ma è pur sempre
una gabbia, negatrice di libertà in senso assoluto. E le
parole, i pensieri, sono affidati a fogli scritti che si trasformano in
uccelli che recano i messaggi del proprio dolore in un improbabile cielo
azzurro che va oltre il vuoto esistenziale, trascendendolo. E in ciò vi è un
tacito messaggio di speranza verso un mondo in cui la femminilità possa
esprimere tutta se stessa, anche col fardello dei propri dubbi, e al di là
delle proprie ansie e delusioni. In fondo vi è pur sempre una speranza:
quella di trasmettere un’ansia ben più nobile e ricca di emozioni vere.
L’ansia della libertà come meta da raggiungere per esprimere l’universo
della vita. E le forme, inusuali, e le tecniche usate dall’artista vogliono
proprio esprimere questo percorso di ricerca verso la conquista del mondo
per poter gridare a tutti il senso della vita. A poco servono le cornici, a
poco servono le forme se non sono sorrette da una sapiente regia che è
veicolata da una creatività continua, da una continua voglia di proporre
forme pittoriche nuove, con cromatismi spesso accesi nei rossi vitali e nei
verdi riposanti di una vita che si epifanizza nello spazio colorato della
mente e delle opere di Tiziana. L’arte è vita ed è questo il senso pieno
della poetica e della ricerca pittorica di questa donna sensibile, di
quest’amabile artista.