Lodovico
Mancusi
Nato in provincia di Salerno, ha conseguito a
Padova la laurea in Medicina e Chirurgia con specializzazione in Anestesiologia e Rianimazione. Ha
lavorato in ospedale e attualmente esercita la libera professione per la terapia antalgica. Autore di numerose pubblicazioni scientifiche, tra i primi nel Veneto si è particolarmente dedicato anche alla terapia del dolore, associando alle tecniche anestesiologiche quelle dell’agopuntura.
La
sua attività artistica risale agli anni cinquanta, quando ancora risiedeva nel Cilento.
Ha esposto in varie località e nella seconda metà degli anni ‘60 ha diretto il “Premio Nazionale di Pittura di Torreglia”, paese dei Colli Euganei in provincia di Padova, dove il pittore ancora oggi abita e conserva un’ampia raccolta delle sue opere.
La visione dell’uomo e della natura intesi come inscindibile correlazione energetica dell’universo, alla quale si rifà il Taoismo, la dottrina alla base delle tecniche agopunturali, si ritrova nell’ispirazione di molte sue opere.
La forza espressiva dei suoi lavori è la summa di una passione e di uno studio puntuale delle vicende della storia dell’arte, affiancato ad una formazione scientifica che lo porta a vivere quotidianamente eventi estremi quali sono la vita e la morte. Osservando le sue opere stupisce come l’artista sia in grado di raccontare tante e tali storie che partono e ritornano all’immagine incarnata sulla tela, ambienti, personaggi più che persone… tutto nei suoi quadri è manifestazione di talento narrativo e di una reale compromissione con la vita nella sua ampiezza e diversità di vicende. Naturalismo, Espressionismo, Simbolismo, Cubismo, Grafismo, Orfismo, Concettualismo, Lirismo poetico ed altro ancora si sviluppano e s’intrecciano nelle opere grafico-pittoriche-espressive di Lodovico Mancusi, un artista originale e particolare che concepisce lo spazio e la pittura, il segno e il colore, come un’esperienza interiore capace di esprimere sentimenti e stati d’animo veri e profondi.
Con i suoi studi, i suoi disegni, i suoi oli, oppure con le sue terre e le sue sculture, Mancusi si muove in un mondo di linee, di forme, di figure e di persone collocate in maniera nuova (anche se a volte ci ricordano Braque, Picasso, Munch…).
Per far emergere essenzialmente la qualità creativa, il momento estroso o magico che c’è dentro di noi,
l'artista comincia con l’annullare le leggi accademiche tradizionali della prospettiva geometrica o della realtà naturalista che ci circonda, così da poter ricreare o pensare prima, ed immergersi poi in un mondo tutto suo, un mondo teso all’analisi sia del dramma umano nelle sue molteplici sfaccettature esistenziali, sia al mondo dell’onirico e del fantasmagorico, sia a quello del quotidiano e dell’allegoria. In queste “aperture-visioni” o meglio, in queste sue “incisioni” per capire gli altri e se stesso, Mancusi rivela ed esplica: tecnica, abilità, manualità, maestria, intuito e captazionismo veramente sorprendenti.
Altre opere di Lodovico Mancusi sono esposte in permanenza nella Galleria
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