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QUANDO IL COLORE DIVENTA COSCIENZA
di
Gerardo Pecci
L’arte
pittorica di Daniela Baldo si è sempre manifestata con forme astratte
solide e vigorose e taglienti. Sono forme dotate di un sodo equilibrio
costruttivo; sono realizzate attraverso un rapporto coloristico armonico e
ben bilanciato che testimonia una salda conoscenza sia delle premesse
coloristiche che delle conquiste più mature dell’astrattismo classico,
partendo dalle premesse di Pollock, di Kline, di de Kooning, ma anche di
Mathieu, di Hartung, di Soulages.
Nei
dipinti di Daniela gli echi dell’espressionismo astratto sembrano
sfuggire ad ogni tentativo di serializzazione classificatoria delle
tendenze artistiche contemporanee per pescare, sul filo della memoria,
anche lontane presenze di echi che ci ricordano la plasticità pittorica
di Cézanne, che diede l’avvio alla grande stagione pittorica dell’arte
contemporanea. Alcuni impasti cromatici di Daniela Baldo presentano toni e
modi coloristici che possono richiamare alla nostra memoria anche
lontanissime e vaghe tangenze con la pittura di Turner. Ciò testimonia l’eclettismo
cromatico- pittorico che è presente nella sua pittura, con radici ed echi
che ci rinviano a grandi momenti e stagioni della storia dell’arte
contemporanea.
L’originalità
del segno coloristico di Daniela Baldo è frutto della libera espressione
della propria esplosiva emozionalità, resa sia attraverso una pennellata
fluida e vigorosa che con l’uso sapiente e veloce della spatola, che
spalma i colori sul supporto fisico ed elastico della tela con estrema
decisione, ben prima che possa sopravvenire la fredda razionalità del
pensiero logico. Vi è, quindi, nell’arte
di Daniela una forte liberazione di energia emozionale, e di sensazioni,
che struttura e presiede la realizzazione dei dipinti. Tutto ciò è
soprattutto vero per i dipinti più recenti. In essi vi è l’eco
emozionale del tema del viaggio dove, per esempio, mette in evidenza un
mondo strutturato sull’accostamento di colori che sottolineano, e
delineano, la percezione eterna delle cose e dei luoghi, della memoria e
dei segni. Infatti, i dipinti “Roma”, “Gondole”, “Prima del
palio”, ci restituiscono una forte emozionalità che si trasmette in
modo prepotentemente diretto e immediato, mettendo in collegamento diretto
il cuore dell’artista con il nostro. I colori sono il pretesto, più che
il veicolo percettivo, per eternare un momento, un attimo fugace nell’immensità
del tempo eterno.
Gerardo Pecci
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