Cenni Biografici
Antonio Caramia nasce a Grottaglie il 28 08 1969, risiede nella stessa
città dove vive ed opera da diversi anni. Ama la pittura e la considera
come "ancora di salvataggio dall'alienazione quotidiana; mometo di
totale smarrimento dei sensi".
Possiede uno studio pittorico al centro della nota cittadina della ceramica e dopo aver insegnato grafica pubblicitaria per diversi anni,
insegna ora disegno e Storia dell'Arte presso un Liceo Scientifico di Taranto. Ha partecipato a svariate manifestazioni artistiche vincendo
negli anni diversi premi. Riservato nel lavoro ha comunque grande
disponibilità al "dialogo formativo" con gli studenti della scuola e con
gli allievi di pittura. La sua formazione è prevalentemente artistica, ha
frequentato l'Istituto d'Arte e ha conseguito, come candidato privatista
ben 5 diplomi di maturità d'arte applicata tra Grottaglie, Urbino e Galatina. Ha frequentato l'Accademia di Belle Arti, Beni Culturali per un
periodo, ed oggi è iscritto all'Università di Ferrara in Tecnologie della
Comunicazione Audiovisiva e Multimediale. Ha conseguito trasvesalmente
diversi titoli di studio tra Specializzazioni varie e Master.
Recensione critica
della dr.ssa Daniela De Vincentis, responsabile del museo della ceramica di
Grottaglie, tratta da "il tempo passa" 1999::
"L'opera artistica di Antonio Caramia traduce elementi realistici e
quotidiani in una forma concreta e, a volte, onirica, avvalendosi di una
grande conoscenza dei mezzi tecnici con i quali opera, diversificati opportunamente in funzione dei soggetti da realizzare.
Nell'ambito della sua produzione emerge chiaramente la preferenza per due
specifiche tematiche: il lavoro ed il paesaggio ... La continua ricerca del vero lo porta a realizzazioni che sconfinano
in effetti spesso più fotografici che pittorici e, per questo, non lasciano alcun dubbio sul messaggio che vogliono
comunicare ... Ricercando la verità, l'esistenza concreta della natura, il messaggio
umano e i sentimenti radicati nella vita, Caramia sembra tradurre, pur in
un linguaggio diverso e più sintetico, il repertorio iconografico del
realismo ottocentesco francese che aveva legato la forma alla realtà e
alla singolarità del soggetto".
Floriano Motolese tratto da
"contronti e orizzonti.." 2007
“La figura maschile, possente centralità dell’opera, che si sa essere
Antonio Caramia in persona..” “...è immersa nel filologo casual del
vitellone di campagna di fine anni ‘70 con quella bandana vagamente
country che è già storia dell’assorbimento di un modello americaneggiante,
ma con la coppola che, cromaticamente accostata ad una tradizionale nostrana
“minzana” evoca la più autentica immersione nella vita dei
campi....” “Come il coro, da fermo, nelle tragedie greche,
cosi Antonio
scrutando disegna nuove prospettive e le colora, ed alla domanda - cosa
guarda il soggetto dell’opera? - si risponde .. con l’opera stessa! Il
personaggio ha sposato il suo contesto, l’opera, l’habitat da cui ha preso
ispirazione...” “..un campo di papaveri segue, al suono del vento di
maestrale, in una prospettiva marcata dall’intersecarsi dell’avambraccio
sinistro col muricciolo a secco: la via di fuga dell’osservazione proprio
lì dove a scirocco diradano le nuvole, fumi di bianco in una finestra di
luce ...”
" Finestra
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