Cenni biografici
Lina Terzi è nata a Felino (PR) nel 1931, da famiglia contadina senza possibilità di accedere all’istruzione, pur sentendosi predisposta
per l'arte e in particolar modo per la musica, solo da adulta riuscirà a concretizzare nella pittura la sua inclinazione per l’arte.
Forse perché la pittura si presta maggiormente ad un approccio anche da parte di chi non ha imparato tecniche o studiato la storia dell’arte.
A Lina è
bastato avere tra le mani tele, pennelli e colori a olio per cominciare a mettersi alla prova, e sicuramente anche tanto entusiasmo e volontà.
Questo è stato il primo passo, poi c’è voluto il coraggio di uscire allo scoperto, di misurarsi con il mondo degli altri pittori, dei critici
e del pubblico.
Nel 1976 si fa convincere a partecipare ad un concorso di pittura a livello provinciale, dove a sorpresa riesce ad ottenere il primo riconoscimento, che la incoraggia a proseguire, partecipando sempre in quell’anno a diverse mostre a livello provinciale dove riesce ad ottenere classificazioni.
Nel 1977 inizia ad uscire dall’ambito provinciale partecipando al II concorso “Fiorino d’argento” di Varese dove si aggiudica 4° premio, alla II ed. Premio Internazionale di pittura San Moderanno dove si classifica 5° premio medaglia d’argento, alla Quadriennale internazionale artisti contemporanei “Il mercadante” di Viareggio (4° premio pittura figurativa), alla Rassegna internazionale Città di Bellinzona (3° premio pittura).
Nell’ottobre del ’77 espone all’Expo d’Arte di Piacenza.
Nel 1979 consegue un Attestato per aver concluso un corso di pittura con l’intento di acquisire tecniche di disegno e nozioni di cultura generale con approfondimenti specifici nel campo artistico.
Nel 1981 partecipa alla 2^ Biennale di pittura Città di Casalmaggiore (6° premio olio).
Nel 1984 si classifica 5° premio olio nel XIV Premio internazionale Città di Parma.
La sua produzione è quasi tutta incentrata sulla natura morta, che è il suo genere preferito, senza trascurare il paesaggio e soprattutto il ritratto.
In quegli anni si dedica ad approfondire la conoscenza dei colori e ad apprendere e sperimentare l’autoproduzione di tutta la gamma della tavolozza partendo unicamente dai colori fondamentali, e privilegiando i pigmenti privi di elementi chimici ad impatto ambientale.
Una delle maggiori preoccupazioni è la realizzazione di dipinti che mantengano nel tempo stabilità cromatica, e a questo aspetto ha dedicato molti approfondimenti.
Pur essendo col passare degli anni costretta a limitare il lavoro attivo, questa passione per tele e pennelli, è ancora il centro della sua vita.
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